Mario Patella

Mario Patella è un artista Veneto che si forma presso l'Accademia di Belle Arti di Venezia per poi focalizzare la sua ricerca nella rappresentazione della natura, mantenendo sempre forte il legame con l'arte del passato. 
La natura che rappresenta l'artista richiama così le potenti opere di Turner o le atmosfere dipinte dagli Impressionisti, proprio perché la luce e il colore sono al centro della creazione di ogni tela. Mario Patella dipinge una natura silenziosa, dove la presenza umana è assente, una natura quasi idealizzata ma capace di parlare agli occhi dello spettatore. Se l'uomo non appare nelle opere di Mario Patella, la figura umana è comunque al centro, proprio perché è la fantasia dello spettatore che completa la visione dell'opera. L'artista, infatti, progetta ogni lavoro mettendo al centro lo spettatore che viene avvolto nella visione del paesaggio da quell'atmosfera silenziosa e ricca di armonia. Quelli di Mario Patella sono così paesaggi capaci di evocare emozioni e sensazioni, sono dei paesaggi dell'anima che traducono attraverso la natura e i suoi colori l'anima dell'artista.
Allo stesso modo delle opere di Van Gogh, quelle di Mario Patella raccontano prima di tutto uno stato d'animo ma se il primo lo fa attraverso il segno delle pennellate dinamiche sulla tela, il secondo lo realizza attraverso i colori e la luce, ricchi di energia primordiale.
Mario Patella dipinge così le atmosfere, una natura in perenne trasformazione, dove il cielo muta continuamente forme e colori, proprio come facevano i grandi artisti Impressionisti. Ed è proprio attraverso l'uso del colore e della luce che l'artista costruisce ogni suo lavoro ma rispetto agli artisti Impressionisti, Mario Patella crea un colore dinamico, energico, che richiama le opere di Turner.
Quello di Mario Patella è un colore in grado di generare esplosioni di luce sulla tela e di catturare così l'occhio dello spettatore, generando visioni dell'opera in perenne trasformazione. 
Proprio come nelle opere di Turner il modello idea della natura è il cielo, un elemento in perenne movimento, che si presenta con forme e colori sempre rinnovati. Un elemento che è anche al centro di tutta la storia dell'arte, rappresentato da ogni artista, fondamentale per la pittura veneta come per l'Impressionismo ma che in Turner trova la sua massima espressione. Il cielo di Turner appare con pennellate veloci, quasi come un vortice che esplode di luce, una pennellata quasi astratta, capace di creare un'atmosfera. Allo stesso modo Mario Patella realizza cieli dimostrando una grande tecnica e una profonda conoscenza dei maestri del passato e attraverso la pennellata quasi soffusa, crea esplosioni di luce e colori. Il cielo di Mario Patella sembra emergere dal dipinto e allo stesso tempo immerge lo spettatore nell'opera, è un cielo capace di creare un'atmosfera fuori e dentro la tela. L'artista dipinge l'atmosfera soffusa e allo stesso tempo l'energia della luce, con una pennellata in grado di cogliere ogni minima trasformazione del cielo, un tocco leggero ma allo stesso tempo dinamico. Il  movimento del cielo, in perenne trasformazione, è così al centro della ricerca dell'artista che si rifà anche ai grandi maestri del passato veneziano e che studia a fondo durante i suoi percorsi accademici. Ed è così che le pennellate veloci di Tintoretto, la luce dei cieli rosa di Tiepolo o gli azzurri di Tiziano (ispirati proprio alle montagne di Piave di Cadore in cui si muove Mario Patella) si fondono nelle opere di Mario Patella per creare lavori unici e in perenne metamorfosi agli occhi dello spettatore.
Le opere di Mario Patella uniscono armonia ed energia, silenzio e rumore, luce e ombra, natura e uomo ed è un artista capace di parlare con un linguaggio dinamico e contemporaneo al suo pubblico ma mantenendo sempre forti radici nell'arte del passato, dai grandi pittori veneziani agli impressionisti. 
 
1 Ci racconti della sua formazione artistica… 
Ho svolto gli studi a Venezia al Liceo Artistico Statale e successivamente all'Accademia di Belle Arti di Venezia, cattedra di pittura Carlo di Raco, assistente Luciano Zarotti, due grandi insegnanti.
 
2 Ci sono artisti del passato che hanno maggiormente influenzato il suo lavoro?
Ve ne sono molti, sia nell'arte del Novecento del secolo scorso, sia nell'arte antica, dal 1400 al 1700. 
 
3 Quando osservo le sue opere, soprattutto i cieli, vedo una forte influenza a Turner… il cielo è un soggetto fondamentale nella storia dell'arte, ogni grande artista si è confrontato con questo elemento in perenne mutazione…
Turner è stato un grande rivoluzionario, un pittore a me caro. Sicuramente ha influenzato quel mio periodo di studi, atto a finalizzare e organizzare le fondamenta per il lavoro che svolgo ora. Vidi una mostra al Museo Correr negli anni 2004-2005, mi colpirono gli acquerelli, il suo interessamento ai fenomeni atmosferici in laguna, come la nebbia, i temporali, le albe e i tramonti, qualche notturno: mi fecero scuola. Lui stesso fu colpito da queste caratteristiche dell'ambiente lagunare. Queste stesse condizioni ambientali a volte simili a quelle londinesi, innescarono una sua esperienza, visto che gli stessi paesaggi e le simili condizioni costituiscono tutt'ora l'ambiente principale in cui vivo. Il cielo in pittura è sempre stato una quinta teatrale, sino a che il romanticismo con il concetto di “paesaggio interiore” gli ha dato una parte da attore principale. Constable ne ha suggellato l'apoteosi. 
 
4 Dipinge dei mondi in cui la natura è la vera protagonista, che rapporto ha con essa?
Di paura e di profonda riverenza. Solitamente passeggio in silenzio, mi fermo a contemplare le singole realtà, un masso, una pianta, un albero, un riflesso in acqua, cerco sempre un posto per poter stabilire un rapporto contemplativo con ciò che mi circonda.
 
5 So che è un artista che viaggia molto e scopre sempre posti nuovi, è sempre a diretto contatto con la natura. È in questo legame con la terra che trae direttamente l'ispirazione per le sue opere?
Mi sposto in ambienti vicini e selvaggi, luoghi di vento e silenzio, dove ciò che mi circonda possa un giorno o in un momento particolare, tornare in superficie, affiorare con qualche carattere, in un tono, una pennellata, una sensazione. Non cerco d1 catturare la precisa immagine; le ricevo, le elabora, le restituisce.
 
6 Ci racconta come nascono le sue opere? Se dalla sua immaginazione direttamente sulla tela o mediante un lungo progetto di studio e disegni?
Per i cieli, come per alcuni paesaggi, tutto avviene con un automatismo, quello per intenderei espresso prima: accolgo le sensazioni, le elaboro, poi escono immagini, un processo simile ai pittori del Fronte Nuovo o pittori dell'Action Painting americana (in questo caso mi sento più vicino a Franz Kline), solo che non dipingo astratti. Il lungo progetto di studio che prima accennavo con Turner, avviene in fase preparatoria, propedeutica all'idea di ciò che voglio fare. Il concetto del "Raffaello senza mani" cioè dell'idea di un dipinto, chiara, ma ancora irrealizzato, spiega bene questa fase. Per arrivare a fare il primo buon lavoro di un cielo ho impiegato almeno cinque anni di studio.
 
7 Il disegno è sempre definito, preciso e curato…
Apparentemente è così, ma dipingere un cielo, un paesaggio in movimento, di fatto, con precisione, è un ossimoro. Ogni elemento è frutto di una pennellata veloce, immediata, un esito sempre differente da un altro; solo in questo modo si è coerenti all'idea di un corpo in movimento. Per il paesaggio qualcosa cambia: ogni particolare funge da “stazione visiva'', da riferimento tra fruitore, orizzonte e percezione di ciò che vi sta oltre, ovvero l'infinito, è per me necessario che il disegno sia vicino ad una realtà riconoscibile.
 
8 Quello che però domina è il colore, la ricerca delle tonalità, l'accostamento sempre ricco di equilibrio…. 
Devo lavorare con il concetto dei complementari: il colore ha delle leggi, in queste bisogna avere le necessarie conoscenze per evitare di commettere inesattezze.
 
9 Un po' come nelle opere di Turner nelle sue tele vedo proprio delle esplosioni di colore ma soprattutto di luce… il colore è dinamico ed è l'energia stessa dell'opera… è in grado di illuminare la tela e allo stesso modo chi le osserva…
Più che in Turner precedentemente in Canaletto, nelle sue vedute i cieli passano da punti di luce a punti di scuro, come se un fumo nero passasse ad oscurare gli azzurri e i bianchi.
Turner non può aver tralasciato questi particolari nel cielo veneziano da lui visto; per me invece uno spunto importante, un'idea su cui lavorare.
 
10 La natura è in un elemento in perenne mutazione, soprattutto il cielo… nelle sue opere così dinamiche rientra questa mutazione dell'atmosfera… nell'energia del colore si percepisce il movimento della natura...
Ciò che più mi attrae del cielo è l'idea del paesaggio in continuo mutare. I colori sono pochi: una gamma ii grigi, di bianchi e di azzurri. Lo studio dei complementari, consente di trovare soluzioni differenti. È complesso intendere il movimento di energie che accade in una migrazione di masse come le nuvole; bisogna passare tanto tempo con la testa all'insù per cominciare a comprendere qualcosa .
 
11 Il colore esprime anche tutte le sue emozioni? È sempre ricco di equilibrio e armonia compositiva… 
Provo ad emulare le emozioni di chi del tempo per poter guardare lassù che succede, me compreso natural mente ... Il colore per la mia scuola è molto importante.
 
12 Lei crea dei mondi che però appaiono irreali, quasi idealizzati… proprio come se fossero lo specchio della sua anima e delle sue emozioni… Li definirei paesaggi dell'anima… attraverso essi possiamo leggere sentimenti profondi e stati d'animo…
I lavori sugli esopianeti sono frutto di suggestioni, di parentesi in cui immaginavo come poteva presentarsi un mondo diverso da questo in cui viviamo: l'unica profondità emotiva si può intendere come fuga dal reale, evasione dalla normalità... Il concetto del paesaggio dell'anima, lo avvicinerei al lavoro sul cielo.
 
13 Mi vengono in mente i lavori di Van Gogh… un artista stilisticamente molto diverso da lei ma capace di rappresentare dei paesaggi prima di tutto della sua anima e delle sue emozioni… In Van Gogh è la pennellata veloce che traduce queste emozioni mentre in lei è l'uso del colore a della luce…
Forse ciò che mi avvicina a questa pittore e un'immagine di lui che ho visto in un film; una scena dove vede i movimenti dei flussi nell'aria, vede le spirali delle correnti ascensionali. Questa sensibilità: non credo di poterla raggiungere, cerco di emulare, di evocare ciò che prima ha attratto la mia attenzione. Il colore e la luce, sono mezzi meravigliosi per tentare questa pratica.
 
14 Chi osserva le sue opere compie così un viaggio nella natura, nei colori e nelle emozioni… proprio come i viaggi che compie lei alla scoperta del mondo…
Il cielo permette di viaggiare restando fermi:è lui che si muove... La pittura contemporanea può trasfigurare in questa pratica.
 
15 Come abbiamo detto sono opere in movimento, come la natura e proprio come l'arte impressionista se vogliamo… per questo lo spettatore osservando l'opera vedrà sempre qualcosa di nuovo e percepirà sempre emozioni diverse… 
L'importante e che si abbia la sensazione del movimento: ovvero da dove arriva una massa, come si origina, e dove andrà a finire... Adoro i temperali...
 
16 Lei è un pittore Veneto e la pittura veneta ha una forte tradizione nell'uso del colore e nella rappresentazione del paesaggio… a quali di questi artisti si rifà maggiormente? Oppure c'è un Museo in Veneto a cui è maggiormente legato?
Giovanni Bellini, Giorgione, Palma il Vecchio, Tiziano, Schiavone, Tintoretto, Veronese, Tiepolo, Canaletto. Il mio maestro è sempre lui, il primo Tiziano.
 
17 Abbiamo parlato della natura, del colore, dei cieli e della luce, di Turner e di Van Gogh, del movimento dell'atmosfera e dell'Impressionismo… e proprio a Padova arriveranno a breve due grandi mostre curate da Marco Goldin: la prima dedicata a Van Gogh e la seconda ai cieli nell'arte. Credo che possano essere di grande ispirazione per lei e anche fortemente legate al suo lavoro…
Van Gogh non lo amo particolarmente, la seconda mostra mi potrebbe aiutare nel mio lavoro, non mancherò di andarla a vedere.
 
18 Quello che mi colpisce nelle sue opere è che hanno un linguaggio dinamico e diretto nello spettatore, avvolgono chi le osserva e lo portano a completare l'immagine con la fantasia… sembra che progetta ogni lavoro pensando sempre al punto di vista dello spettatore e alla sua immersione nell'opera… 
Lo spettatore sono io, pongo il punto di vista in modo tale da ottenere questa effetto: il resto viene in modo istintivo.
 
19 Sono così opere aperte e in perenne trasformazione, sono solo grazie a come rappresenta la natura ma proprio perché lo spettatore le completa con la sua immaginazione… 
Sarebbe interessante evocare questa in chi guarda, sapendo lavorare solo con macchie di colore ... chissà, potrebbe essere un futuro plausibile...
 
20 Oltre a questi paesaggi realizza anche altri cicli?
E' in studio un ciclo sulle figure umane e sui miti alati, ci vuole ancora tempo pero ....
 
21 Realizza anche opere su commissione?
Se richieste non nego la disponibilità.
 
22 Quando realizza un lavoro su commissione, tiene conto anche dello spazio in cui quest'opera andrà ad inserirsi?
Si cerco di capire dove alla fine il mio lavoro dovrà relazionarsi con ciò che lo circonda, è un fattore importante ...
 
23 Sono opere spesso di grande dimensioni, capaci di rendere ogni spazio dinamico… in quale tipo di ambiente immagina i suoi lavori?
Dove vivo, esistono molte ville, le quali hanno il loro corrispettivo oratorio: per la maggior parte, sono strutture ormai vicine al rudere ... Ho sempre sognato di riempire le pareti di luoghi antichi con i miei lavori e di relazionarli a questi spazi.
 
24 Quali sono state le mostre a cui ha partecipato più importanti per lei?
Due: una al Palazzo Albrizzi a Venezia con la mia docente di incisione l'altra a San Martino di Castrozza "Percorsi innevati" dove ho visto i miei lavori esposti al termine di un percorso di dipinti che dal 1500 alla contemporaneità su tema della neve.
 
25 Quali sono invece i suoi prossimi progetti artistici e le sue nuove ricerche?
Lavorare sui cieli, lavorare sulle figure, ricerca continua su pigmenti e su tecniche pittoriche antiche.
 
26 Abbiamo detto che le sue sono opere molto dinamiche e si inseriscono bene nella società contemporanea, pur guardando ai grandi maestri del passato. Come trova la società di oggi?
Frammentaria, pluridentitaria, inconsciamente pericolosa e frenetica.
 
27 Cerca mai di inserire messaggi anche sociali all'interno delle sue opere?
Credo che la pittura abbia perduto il potere coercitivo, l'unica probabilità di trovare uno pseudo messaggio risiede in chi si ferma a guardare un dipinto, un lavoro, anche non mio ... chi fa questo e perde un pò del suo tempo per accorgersi di altre faccende del mondo, ha la capacità di trovare anche ciò che non si ha avuto intenzionalità di dire.
 
28 Per concludere, quali poche parole userebbe per definire la sua poetica a un collezionista…
Invocazione. Userei solo questo termine perché si può usare per ogni pittore  del mondo. La pittura è una disciplina, una pratica, i pittori (diceva qualcuno) sono i bambini di Dio. Va bene che chi si metta dinnanzi ad un mio lavoro, sappia invocare nel suo immaginario la fetta di cielo o di immagine dipinta, e che questa incominci a muoversi nella sua anima.


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